Jiří Kylián, signore della danza, al Festival Equilibrio

In occasione dell’undicesima edizione di Equilibrio Festival della Nuova Danza , il ricco programma ha ospitato, nella serata di domenica 15 febbraio, presso il Teatro Studio Borgna dell’ Auditorium Parco della Musica di Roma, un imperdibile incontro con il coreografo ceco Jiří Kylián. Classe 1947, Kylián è uno dei massimi interpreti della coreografia contemporanea. Storico direttore artistico del Nederlands Dans Theater, le sue coreografie sono entrate nel repertorio delle più grandi compagnie di danza del mondo. Durante l’incontro, moderato dalla giornalista Leonetta Bentivoglio, Jiří Kylián, circondato dai suoi collaboratori fondamentali in queste opere tra cui Sabine Kupferberg (sua compagna nella vita), Boris Paval Conen, Han Otten, Patrick Marin e David Krügel, ha presentato al pubblico tre suoi cortometraggi: “Between Entrance and Exit”, “Schwarzfahrer”, “Car-Men”.

Autore geniale dalla straordinaria musicalità, Jiří Kylián ha saputo dar vita nel corso degli anni ad un linguaggio puro, legato alla danza accademica, unito però a moduli che spaziano tra i tanti generi di danza esistenti, creando uno stile tutto suo che tende all’astrazione. All’interno delle sue creazioni coreografiche non c’è mai un semplice racconto dei fatti: ciò che si rintraccia nelle sue opere è la descrizione di sentimenti ed emozioni, in un mix profondo di lirismo unito ad un grande senso dello humour.

“Between Entrance and Exit”, primo cortometraggio presentato durante l’evento, rimanda al tempo che ci è dato tra la nascita e la morte, narrando l’incontro di un uomo e una donna in un labirintico appartamento abbandonato, pieno di mobili d’epoca. L’incontro emotivo dei due personaggi è governato da un unico elemento: la consapevolezza che tutti i loro sogni e desideri mai realizzati esisteranno per un solo istante prima di essere soffiati via come la fiamma di una candela. Il film è profondamente influenzato dal mondo emotivo della giovinezza di Kylián, dalla città di Praga e da tre personalità che hanno lasciato nel mondo un’impronta indelebile Franz Kafka, Sigmund Freud e Gustav Mahler. Come in un gioco di specchi contenuti all’interno di una casa fatta di ricordi, ma che inesorabilmente è testimone del tempo che avanza, tutto sembra scorrere come all’interno di un negozio di antiquariato tra ricordi ormai lontani e un senso di perdita che sfocia in un amore che svanisce andando in frantumi, proprio come uno specchio rotto. Evidente nel film è l’anima ceca del coreografo e il rimando al cinema slavo: nella proiezione che vede protagonisti Sabine Kupferberg e David Krügel la malinconia passa attraverso una foresta di sedie accatastante le une sulle altre per sfociare poi in un umorismo amaro con l’immagine di un pianoforte che divora un uomo, o ancora attraverso il ronzio fastidioso di un insetto gigante in formato donna. Boris Paval Conen, regista di “Between Entrance and Exit” ha dichiarato di aver lavorato con le “partiture di Mahler, rielaborando i temi mahleriani, storcendoli, rendendoli eppur sempre riconoscibili persino nel suono di una porta che cigola o nel ronzio di un insetto”. Han Otten, compositore delle musiche del corto durante l’incontro ha precisato che “nella realizzazione del film non ci sono mai state idee complete, compiute. Tutto è avvenuto per mezzo di una continua ricerca. Abbiamo trascorso sei settimane chiusi nella splendida dimora che è la location del cortometraggio cercando di capire che tipo di film sarebbe venuto fuori. È un progetto nato e cresciuto in un arco temporale di due anni. L’idea di base è stata quella di veicolare tutto in base al sentimento chiave che volevamo trasmettere, la nostalgia”.

Lo stesso Kylián nel lasciare la danza per passare al cinema ha confessato: “per tutta la mia vita mi sono occupato di danza, quindi in un certo senso credo di essere un novizio del cinema”. “La nostalgia – ha aggiunto – è al centro di questi tre video, la sensazione che ho voluto trasmettere è quella che si prova guardando delle vecchie foto”. “I protagonisti – ha precisato ancora il coreografo – sono un danzatore ed una danzatrice maturi che hanno avuto una carriera stupenda alle loro spalle ma hanno ancora molto da dire, cosa che non potrebbero fare due danzatori ancora giovani”. È proprio questo infatti il senso dell’NDT III che coinvolge quelli che Jiří Kylián chiama “i danzatori dai 40 anni alla morte”.

Sabine Kupferberg, protagonista dei tre cortometraggi, dopo la proiezione di “Between Entrance and Exit” ha commentato: “questo film mi commuove ogni volta che lo vedo, è stato per me come fare un viaggio forte che mi ha letteralmente catturata”. David Krügel è entrato nel dettaglio del suo ruolo chiarendo di aver “cercato di affrontare la parte come se si trattasse di più persone diverse. Ho immaginato che ad essere raccontato fosse prima un amante, poi un fratello, poi uno stupratore infine semplicemente un performer. Ho cercato di restare quanto più aperto possibile alla regia, riportandomi indietro nella mia vita reale”. “Le scene – ha precisato Krügel – sono state create lì per lì sul campo, quasi attraverso una recitazione estemporanea, istantanea. Noi danzatori di base non siamo attori, siamo abituati ad eseguire passi o a realizzare idee coreografiche, entrando a far parte dell’NDT III, non solo ho realizzato un mio grande sogno, ma ho realmente capito quanto la mia carriera precedente fosse stata un insieme di prove: solo ora posso dire di essere davvero un performer”.

“Schwarzfahrer”, il secondo corto proposto domenica scorsa, ideato e coreografato da Jiří Kylián, racconta il viaggio surreale di una donna di mezza età (Sabine Kupferberg) e di un ragazzo (Patrick Marin), un incontro simbolo della perdita del giovane amore da una parte e dall’altra; unica certezza quella dell’ultima fermata. Ambientato in uno storico tram praghese del 1930 è un incontro surreale tra i due protagonisti in una corsa nostalgica attraverso il tempo, lo spazio e i ricordi. Schwarzfahrer è, infatti, una parola tedesca utilizzata per indicare chi sale sul tram senza pagare il biglietto, ed effettivamente nessuno di noi ha mai comprato il biglietto per il proprio viaggio nella vita.

Infine “Car-Men”, un’originale rilettura della Carmen con la straordinaria interpretazione di 4 attori-danzatori over 40 del NDT III. Il cast nel cortometraggio si riduce a soli quattro protagonisti: Carmen, Don José, Escamillo e Micaela e dato che i performer sono molto più vecchi dei personaggi questi attori-danzatori sono costretti a “fare finta”. In altre parole non vivono ora la parte ma l’hanno vissuta prima; la ritrovano, la rivivono, la reinterpretano con l’esperienza di sempre ma lo fanno con molto più humour; reinterpretando la loro esperienza di un passato lontano vedono ogni cosa attraverso lo specchio deformato del tempo rivivendo il ruolo in modo diverso fino al limite estremo della loro personalità. Nulla nel film è quindi rappresentato nel suo tempo reale: tutte le sequenze sono accelerate o rallentate rendendo lo spettatore profondamente consapevole del tempo che scorre.

In sostanza un ennesimo contributo alla comprensione della nostra condizione di esseri umani nel mondo, opera, ancora una volta, della genialità del grande Jiří Kylián.

Francesca Pantaleo

BETWEEN ENTRANCE AND EXIT
(film, durata 30 min.) 2013
Coreografia e ideazione Jiří Kylián
Regia Boris Paval Conen
con Sabine Kupferberg, David Krügel

SCHWARZFAHRER
(film, durata 6 min.) 2014
Idea originale e coreografia Jiří Kylián
Regia Jirí Kylián
con Sabine Kupferberg, Patrick Marin

CAR-MEN
(film, durata 17 min.) 2006
Coreografia e ideazione Jiří Kylián
Regia Boris Paval Conen
interpreti
Carmen Sabine Kupferberg
Micaela Gioconda Barbuto
Don José Karel Hruska
Escamillo David Krügel

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