Il Natale nei grandi classici della letteratura

Il Natale è da sempre una delle feste più amate al mondo da grandi e bambini e anche nella letteratura viene spesso omaggiato e descritto calorosamente come un momento di pace e serenità pieno di gradite sorprese e regali.

Un esempio classico è quello di Piccole Donne di Louise May Alcott quando in uno dei capitoli iniziali troviamo le giovani protagoniste durante la mattina di Natale che insieme alla madre decidono di donare la loro colazione ad una povera signora loro vicina di casa che aveva appena avuto un bambino. Dalla carità di Meg, Jo, Beth e Amy passiamo ad un altro celebre personaggio della letteratura inglese: Ebenizer Scrooge, l’avaro e scontroso signore di A Christmas Carol, scritto nel 1843 da Charles Dickens, che proprio la notte della Vigilia di Natale viene scaraventato in un viaggio alla scoperta della bontà e dell’amore verso il prossimo.

Non sempre troviamo racconti natalizi a lieto fine, infatti nella fiaba di Hans Christian Andersen, La piccola fiammiferaia, la giovane venditrice si intristisce guardando un albero di Natale e si accoccola in un angolo accendendo i suoi cerini. Appena l’ultima fiammella si spegne vede in cielo una stella cadente e si ricorda di quando la nonna le raccontava che vedere un tale fenomeno era molto raro e poteva anche indicare che una persona stava morendo. All’inizio la ragazza ne rimane spaventata, ma infine l’idea che tutti i suoi mali possano finire la tranquillizza e si abbandona alla morte. Non molto allegro da leggere a Natale, questo di sicuro, ma l’abilità narrativa di Andersen è talmente travolgente che non si riesce a smettere di leggere e di piangere!

Passando ad un Natale più felice arriviamo al Dottor Zivago, di Boris Pasternak, quando Jura e Tonja, mentre andavano alla festa degli Sventickij, vedono un piccolo occhio nero formatosi nella crosta di ghiaccio di una finestra da dove filtrava la luce di una candela. Proprio dietro a quella finestra si trovava Lara, che diventerà poi l’amante e l’amore della vita di Zivago.

Per finire ricordiamo un classico senza tempo: Lo Schiaccianoci e il re dei topi, il racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, pubblicato nel 1816, che venne poi trasformato in un balletto coreografato da Marius Petipa e musicato da Petr Il’ic Cajkovskij. La storia è ambientata a casa della famiglia Stahlbaum dove i piccoli Fritz e Maria ricevono in dono per Natale un bellissimo schiaccianoci a forma di soldatino di legno che di notte si anima e ingaggia una guerra contro il re dei topi.

Veronica Mancino

Tribuna Italia

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