Il direttore del QS paga per colpe non sue. Il titolo sulle “cicciottelle” è idiozia

Lo so, ho un viziaccio: dico sempre quello che penso. Ormai ho un’età in cui è difficile cambiare e dunque dirò anche quello che penso sulla rimozione (e non licenziamento, ah beati i tempi in cui l’Ansa non era un’agenzia qualsiasi ma la Bibbia) del direttore di QS. Intanto perché paga colpe non sue e poi perché il titolo sulle cicciottelle non è sessismo, è idiozia. Io stesso, giocando, ho scritto che il titolista meritava…una frecciata in testa dalle arciere. Ma far fuori un direttore per responsabilità oggettiva mi sembra francamente troppo in un’editoria che ogni giorno deve sopportare, ad esempio, i titoli di Libero. Evitando i politici, che ormai giocano al massacro, parliamo di giornalisti: che ne dite degli epiteti di Travaglio, Scanzi, Facci, Feltri, Ferrara, Sallusti? Che facciamo, li radiamo tutti dall’Ordine? Sono da sempre a favore delle donne ma non accetto il femminismo talebano.

Battiamoci per gli impegni veri, contro la violenza e la discriminazione. Gli arcieri (stesso sport) che vinsero l’oro a Londra non furono forse definiti i “Robin Hood con la pancetta”? Lo ripeto: si tratta di titoli cretini, il sesso non c’entra niente. Sessismo casomai è il caso della bella sicula Rossella Fiamingo con “un lato B disegnato col compasso” come ha titolato disgraziatamente un giornale. Bisognerebbe poi approfondire gli aspetti psicologici dell’offesa (trascurando tutti gli insulti veri). L’obesità può sicuramente diventare un handicap da adolescenti, quando tutto si esaspera: quanti ragazzi si sono uccisi perché derisi come ciccioni? Così come tante ragazze sono sprofondate nell’anoressia per lo stesso motivo. Quelle tre campionesse di Rio a me piacciono, da persone adulte possono agevolmente superare la battuta (ripeto ancora) cretina. E magari, superata la delusione olimpica, riderci su. Tra l’altro ho anche un sospetto: e se quel titolo l’avesse fatto proprio una donna? Sentendosi magari strafiga, con le labbra a canotto e tutto l’armamentario rigorosamente aggiunto? Pensateci.

Piuttosto, e cambio argomento, nello stesso giorno una donna è accusata di aver rubato l’incasso della metropolitana. Una bigliettaia romana che avrebbe sottratto cinquemila euro dalla cassa. Naturalmente vanno attesi i riscontri ma intanto tutti i sindacati riuniti hanno proclamato lo stato di agitazione perché “non va licenziata”. Allora dico: licenziato comunque per un errore va bene a tutti e invece una (presunta) ladra no? Certo, questo è il Paese dove addetti all’aeroporto della Malpensa sorpresi a rubare nei bagagli (tutto documentato dalle telecamere) sono stati riammessi al lavoro da un giudice. Questo è un Paese dove i sindacati difendono gli indifendibili bloccando ogni pulizia del sistema. Certo, anche un Paese dove tutti rubano a cominciare dai politici ma evitiamo il populismo: così facendo non si uscirà mai dal tunnel. Ah, non ce l’ho con quella bigliettaia perché è donna, ma solo perché (forse) ha rubato. Tanto per chiarire.

La torre del Babele

Pino Scaccia

Inviato storico del Tg1 Rai. Ha seguito i più importanti avvenimenti degli ultimi trent’anni. Prima di dedicarsi a tempo pieno all’attività di scrittore, è stato capo redattore dei servizi speciali del Tg1. “Giornalismo, ritorno al futuro” (Giubilei Regnani) è il suo ultimo libro.