I bagarini prendono di mira mostre e musei: il secondary ticketing della cultura

Biglietti sold out in pochi minuti e poi rivenduti a prezzo maggiorato via internet. È il fenomeno del secondary ticketing. La vendita a prezzo maggiorato avviene sui canali on line e non coinvolge solo il mercato musicale. Noti i casi estivi più eclatanti, che hanno visto dieci indagati per aggiotaggio e truffa a Milano. I biglietti per il concerto di Ennio Morricone del 6 marzo prossimo sono stati rivenduti via internet anche a 600 euro. Questo fenomeno si registra anche per l’acquisto di spettacoli teatrali e ingressi ai musei. Potreste imbattervi nei “salta code”, persone che avvicinano i turisti, soprattutto stranieri, per vendere un biglietto a prezzo maggiorato e permettere loro di non attendere ore all’ingresso. Nelle maggiori città italiane si offrono giri maggiorati e ingressi alle gallerie d’arte. Il meccanismo è semplice. I bagarini acquistano i biglietti disponibili per i giorni successivi. I turisti, non riuscendo a comprare l’ingresso on line, si presentano in coda davanti al museo e qui vengono intercettati e viene loro proposto l’acquisto a prezzo maggiorato.

A Firenze quest’estate i bagarini assediavano i turisti davanti agli Uffizi e alla Galleria dell’Accademia. Il direttore degli Uffizi, Erike Schmidt è riuscito ad arginare il problema sposando una massiccia campagna di divulgazione dei canali ufficiali del museo, ma reclama una regolamentazione ad hoc che risolva il problema, come ha dichiarato su Radio24: “Nella battaglia contro i bagarini che offrono biglietti per la galleria degli Uffizi: c’è un vuoto normativo. E’ legale per agenzia turistica comprare i biglietti e rivenderli a prezzo maggiorato. Più di una volta ho finto di essere turista per verificare come operano. Dall’anno prossimo accorceremo le code a 15 minuti al massimo e ridurre quindi i bagarini”. Roberto Silva Coronel ha lanciato una campagna su change.org per contrastare il fenomeno del bagarinaggio on line e ha creato un’app, Mticket, che collega ogni biglietto a un singolo numero di cellulare e riesce a tracciare i singoli passaggi di vendita arginando il fenomeno della lievitazione dei prezzi.