Gli 007 al servizio di “Harry Potter”: come l’intelligence ha protetto il manoscritto
di Valeria Giuffrida, in Letteratura, Libri, del 13 Apr 2016, 09:53
Non si tratta di crossover letterario, un’avventura in cui il famoso maghetto incontra James Bond. Questa, è una storia vera.
Estate 2005: Harry Potter e il Principe Mezzosangue è pronto per la stampa. È il sesto libro di una serie diventata un fenomeno culturale che ha valicato i confini della letteratura per ragazzi, conquistando milioni di fan in tutto il mondo, anche grazie alle trasposizioni cinematografiche. L’attesa è alle stelle, soprattutto dopo la dichiarazione dell’autrice J. K. Rowling circa la morte di uno dei personaggi principali. Lettori e giornali sono disposti a tutto pur di mettere le mani sul manoscritto. Si dice che un addetto alla sicurezza abbia sottratto una copia per venderla all’asta, e che un tabloid abbia mandato un reporter con 5.000 sterline in contanti per corrompere i collaboratori della Bloomsbury Publishing Plc, casa editrice della serie. La stessa Rowling ha raccontato di gente che rovistava tra la sua spazzatura.
La scorsa settimana Nigel Newton, amministratore delegato della Bloomsbury, ha rivelato ad ABC Radio Australia il clima di quei giorni, che ha finito per coinvolgere addirittura la GCHQ, l’agenzia governativa di intelligence che monitora le comunicazioni elettroniche per contrastare criminalità organizzata e terrorismo: “Mi ha chiamato la stazione intercettazioni – ha raccontato Newton – dicendo di aver individuato una copia del libro su internet”. Alla fine, si trattava di un falso, ma l’allarme dei servizi segreti è bastato ad aumentare il nervosismo tra i piani alti dell’azienda, convincendoli a passare a misure drastiche: assistenza della GCHQ, controlli più severi sulle consegne e pattugliamenti attorno alle tipografie. “Abbiamo avuto diversi alleati – ricorda Newton – Anche la giustizia e la polizia. Se i giornali avessero titolato ‘Silente muore’ che piacere avrebbero tratto i ragazzi a leggere il romanzo? I nemici stavano per rovinare il piacere della lettura al mondo intero”. Una dichiarazione ad effetto, come la risposta della GCHQ: contattati dal Sunday Times hanno affermato “Noi non commentiamo il nostro operato in Difesa contro le Arti Oscure”.
La notizia dell’intervento dell’intelligence cade proprio a pochi mesi dal debutto teatrale e dalla pubblicazione della sceneggiatura di Harry Potter and the Cursed Child, opera scritta da Jack Thorne ambientata diciannove anni dopo I Doni della Morte, con protagonista Albus Severus Potter, figlio minore di Harry e Ginny. Le aspettative nei confronti di quello che viene considerato l’ottavo capitolo della saga sono già alte, sebbene manchi di alcuni aspetti fondamentali cari ai fan: la scrittura di J. K. Rowling in primis, e la mancanza di gran parte del cast in caso di realizzazione del film. La scomparsa recente di Alan Rickman e il rifiuto dei tre protagonisti – Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint – porterebbero sullo schermo un cast tutto nuovo, una vera e propria scommessa per una serie che ha venduto nel mondo più di 450 milioni di copie.
Valeria Giuffrida
Valeria Giuffrida, nata a Catania. Ha studiato Lingue e Comunicazione. Blogger, appassionata di narrazione e mescolanza tra linguaggi comunicativi, ha frequentato diversi corsi nel settore del teatro, del cinema, della radio, della scrittura creativa. Ha collaborato per due anni con Step1 magazine, occupandosi di cultura, cronaca, interviste, video inchieste. Insieme ad un gruppo di studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, ha fondato Smanews, progetto radiovisivo di informazione e satira.