Culturalmente Corretto: olandesi, i nuovi bersagli dell’italiano

Tralasciando i vari insulti che, per quanto giustificabili, lasciano il tempo che trovano, e tralasciando le vari accuse “colpa mia”-“colpa tua” (che ricordano i bei tempi andati delle elementari e l’ingenuità fanciullesca dei 10 anni, non proprio adeguata per sindaci e questori), ciò che è stato interessante osservare sono le analisi storico-politico-internazionali-culturali sfoggiate dai più.

Ovviamente, come primo passo, sono iniziate le fantomatiche generalizzazioni: da “qualche tifoso del Feyenoord”, si è passati ai “tifosi del Feyenoord”, per poi arrivare agli “olandesi”, fino a toccare le vette dei ”popoli nordici”. Atteggiamento vecchio che sa di noioso, che legittima gli altri ad associarci a pizza, pasta, mozzarella e mafia. Ci mancava crearci un altro nemico immaginario, contro cui poter sfogare la nostra rabbia e frustazione. Nemico immaginario, sì. Un gruppo di tifosi che si ubriaca e che provoca danni permanenti ad una delle opere più preziose del patrimonio artistico globale, la Barcaccia del Bernini, in una delle più belle piazze del mondo, Piazza di Spagna, e che distrugge ciò che trova tra le vie della nostra città, non è da considerare un nemico. Sono da considerare criminali, ed è diverso. I criminali devono essere puniti per mezzo della legge e devono essere destinatari di una pena, pena certa ma proporzionata al danno commesso. Con i nemici si fa la guerra, ma questa -almeno in questi caso- fortunatamente è un’altra storia.

#olandesi

Ciò che è successo a Piazza di Spagna è stato addirittura collegato all’Europa e al fatto che, non sentendoci parte di una comunità internazionale, si compiano simili atti anche perchè gli olandesi non si sentono a casa loro in Italia, come noi non ci sentiamo a casa nostra in Olanda, Francia o Inghilterra. Un pensiero un po’ forzato che non fa altro che mettere ancora più in crisi quell’idea di Europa che con tanta fatica è stata raggiunta nell’età moderna, un’idea nata per la pace, nata perché l’unione fa la forza, nata perchè avere più amici consente di avere meno nemici. Se dei criminali fanno quello che hanno fatto non è perchè l’Europa non esiste, è perché la natura umana è imperfetta. Perchè l’uomo è un uomo e per questo, purtroppo, si deve procedere con le categorie del ‘buono’ e del ‘cattivo’: non tanto riferite alle persone, quanto ai comportamenti. Si deve analizzare la situazione per quella che è, senza dar spazio a disegni astratti più generali: alcuni tifosi di calcio, durante una trasferta in un altro Paese, hanno compiuto atti cattivi. Così come non hanno avuto rispetto per la nostra Città (e per questo è quantomeno auspicabile una condanna), anche a casa loro saranno i primi a compiere atti cattivi, qualsiasi essi siano. Non possiamo credere che chi ha l’audacia di prendere a bottigliate un’opera d’arte a Roma, oltrepassato il confine ritorni ad essere il cittadino perfetto, solo perchè tornato a casa propria. Come chi, essendo un buon cittadino qui in Italia, andando in vacanza non inizia a fare il vandalo.

Ovviamente, da parte di chi non aspettava altro, si è dato libero sfogo anche contro il calcio. Come se tutti i tifosi fossero uguali, come su tutte le trasferte portassero a questo risultato, come se dal particolare si potesse determinare il generale.

Non c’è niente di male a rimanere sconvolti per quello che è successo, ma la rabbia non deve portare ad una perdita di lucidità e ad una perdita del senso della realtà. Questi fatti accadono, accadono durante una trasferta e durante una passeggiata, accadono a casa nostra e accadono a casa loro, accadono di continuo perchè è così dalla notte dei tempi. Ma, non possiamo rischiare di farci prendere la mano e di condannare un popolo, quando la vera responsabile è la coscienza che c’è in ognuno di noi, quella che ogni giorno ci rende spettatori di crimini, omicidi, stupri, furti, corruzione. Di certo non abbiamo bisogno degli olandesi per essere scossi e arrabbiati, di certo non abbiamo scoperto con gli olandesi la criminalità.

Francesca Coli

Tribuna Italia

Tribuna Italia

Tribuna Italia è un giornale online pensato e scritto esclusivamente da ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni, con un’unica grande passione in comune: il giornalismo. Quello che rende unico nel suo genere questa testata è sicuramente il taglio disincantato dei suoi editoriali, la freschezza delle idee e la purezza delle opinioni giornalistiche. Il nostro quotidiano offre agli amanti dell’informazione la possibilità di dare libero sfogo alle proprie ragionate concezioni, raccontando il mondo visto con gli occhi dei giovani. Tutto senza filtri, seguendo un’unica regola inderogabile: l’attendibilità delle fonti.