Child 44 bandito in Russia: ci fa sembrare “orchi sanguinari”

Child 44– il bambino numero 44, nuovo film di Tom Hardy prodotto da Ridley Scott, è già uscito nelle sale di molti paesi. In Italia lo vedremo dal 30 aprile. In Russia, invece, non uscirà mai. Il Ministro della Cultura Vladimir Medinsky lo ha messo al bando affermando: “Film simili non dovrebbero essere distribuiti nel nostro Paese e guadagnare soldi dai nostri spettatori”. Ciò che lo ha fatto infuriare è stato il ritratto del regime di Stalin, un sistema disposto ad ogni tipo di ostracismo pur di non macchiare l’immagine di una nazione libera dal male capitalista in cui “il crimine non esiste”.

Tratto dall’omonimo romanzo di Tom Rob Smith e diretto da Daniel Espinosa, Child 44 è ambientato nel 1953 ma contiene riferimenti al cosiddetto Genocidio ucraino, a cui il protagonista Leo Demidov (Hardy) è sopravvissuto. Divenuto uno dei migliori agenti dei servizi segreti, si ritrova ad indagare su un serial killer di bambini. Le sue ricerche sono però ostacolate dal governo. “L’omicidio è una degenerazione capitalistica” dice Vicent Cassel nei panni del Maggiore Kuzmin. Accusato di tradimento e rifiutatosi di denunciare la moglie Raisa, interpretata da Noomi Rapace, Leo è costretto all’esilio in un remoto avamposto. Qui, insieme al Generale Nesterov (Gary Oldman) darà la caccia all’assassino.

L’uscita sarebbe caduta poco prima del 70° anniversario della vittoria contro i nazisti, nella “Grande Guerra Patriottica”, come è definita dai russi. In un periodo simile (senza contare le tensioni con l’Ucraina), per Medinsky la distribuzione di Child 44 è impensabile: “Distorce i fatti storici e gli eventi di prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale” ha detto. Ma non si è fermato a questo, ha rincarato la dose dichiarando che il film fa sembrare i cittadini russi “fisicamente e moralmente subumani”, gli agenti “sanguinari orchi e ghoul”, e la Russia “simile a Mordor”, la Terra Oscura de Il Signore degli Anelli. La rivista Kul’tura, il cui editore è un membro del Consiglio delle Arti di Vladimir Putin, ha pubblicato una recensione intitolata 44 Sfumature di Infamia. Pavel Stepanov, presidente della casa di distribuzione Central Partnership, controllata dal governo, si dice “soddisfatto” del bando: “Pensiamo sia importante in futuro aumentare il controllo di Stato sulla distribuzione di film dal contenuto sociale significativo”. Già un altro film, il candidato all’Oscar Leviathan, era stato condannato da Medinsky per la sua “disperazione esistenziale”.

Child 44 non dovrebbe comunque costituire un pericolo: ad oggi al botteghino è stato un flop con poco più di due milioni di dollari guadagnati a fronte di cinquanta milioni di budget. Accusato di essere troppo dark per il grande pubblico e troppo blando per i giovani, per Rotten Tomatoes il punto di forza resta l’interpretazione di Tom Hardy.

Valeria Giuffrida

Valeria Giuffrida, nata a Catania. Ha studiato Lingue e Comunicazione. Blogger, appassionata di narrazione e mescolanza tra linguaggi comunicativi, ha frequentato diversi corsi nel settore del teatro, del cinema, della radio, della scrittura creativa. Ha collaborato per due anni con Step1 magazine, occupandosi di cultura, cronaca, interviste, video inchieste. Insieme ad un gruppo di studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, ha fondato Smanews, progetto radiovisivo di informazione e satira.