Charlie Hebdo vince il premio per la libertà di espressione, ma fa discutere

Il 5 maggio, in occasione del gala annuale del PEN American Center che si terrà a New York, verrà consegnato al giornale satirico Charlie Hebdo il premio per il coraggio nella libertà di espressione, che sarà ritirato da Gérard Biard, il nuovo direttore, e da Jean-Baptiste Thoret, collaboratore scampato alla strage del 7 gennaio.

La decisione del PEN American Center ha portato sei scrittori − Peter Carey, Michael Ondaatje, Francine Prose, Teju Cole, Rachel Kushner e Taiye Selasi − a ritirare la propria partecipazione al gala in segno di protesta. Rache Kushner, in una email al PEN, sostiene che il magazine Charlie Hebdo vuole imporre una “visione secolare” e lo taccia di “intolleranza culturale”, posizione condivisa anche dagli altri scrittori. Peter Carey, in un’intervista al New York Times, pur riconoscendo l’atrocità del crimine subito da Charlie Hebdo non ne fa una questione di libertà d’espressione, e accusa la Francia di arroganza culturale, non rispettando “il suo dovere morale verso una grande e impotente parte della sua popolazione”.

Queste polemiche non fanno che accentuare il dibattito che si è formato dal giorno dell’attentato: considerare i redattori di Charlie Hebdo degli eroi, o accusarli di aver peccato di rispetto e sensibilità nei confronti della comunità musulmana?

Andrew Solomon e Suzanne Nossel – rispettivametne presidente e direttore esecutivo dell’associazione – hanno dichiarato, in una lettera inviata al consiglio del PEN, che non occorre essere d’accordo con la satira di Charlie Hebdo per affermare i principi per i quali spicca la rivista.
Anche l’ex presidente del PEN, Salman Rushdie , parla: “ Se il PEN, in qualità di organizzazione in difesa della libertà di espressione, non potesse difendere e celebrare le persone che sono state uccise per aver disegnato delle vignette, non sarebbe degna del suo nome ”.

Federica Colantoni

Federica Colantoni nasce a Milano nel 1989. Laureata in Sociologia all’Università Cattolica nel 2013, pochi mesi dopo inizia il percorso di formazione in ambito editoriale frequentando due corsi di editing. Da dicembre 2014 collabora con la rivista online Cultora della quale diventa caporedattrice. Parallelamente pubblica un articolo per il quotidiano online 2duerighe e due recensioni per la rivista bimestrale di cultura e costume La stanza di Virginia.