Cammelli, ciuchini e carri armati: le biblioteche itineranti più belle di sempre

Reperire libri da leggere non è sempre stato facile, né lo è tutt’ora in alcuni paesi del mondo. Nel 1857, nella contea di Cumbria, nel Nord-Ovest dell’Inghilterra, nasceva la prima biblioteca itinerante al mondo grazie all’iniziativa di George Moore, mercante e filantropo, che voleva divulgare la buona letteratura tra la popolazione rurale. Questa intenzione ha poi avuto molto successo nel tempo, tanto da diffondersi in molti paesi del mondo coinvolgendo diversi tipi di mezzi di trasporto.

Se parliamo di biblioteche itineranti su quattro ruote, non possiamo non nominare il Tell a Story di Lisbona, un camioncino dai colori pastello che offre libri di autori portoghesi tradotti in varie lingue. Scopo di questa iniziativa è quello di rendere il libro una vera e propria cartolina del paese, un particolare souvenir di viaggio, richiamando, così, uno degli obiettivi della letteratura: far viaggiare la fantasia del lettore.

Il furgoncino di Tell a Story a Lisbona.

Su un piccolo autobus con la scritta laterale “Open books, open minds” viaggiano i libri a Cebu, nelle Filippine, ma con uno scopo molto diverso: diffondere l’alfabetizzazione tra i bambini che vivono nelle zone disastrate. Il suo catalogo prevede, quindi, libri nuovi e usati destinati soprattutto ai giovanissimi e agli adolescenti.

Se dalle quattro ruote passiamo alle tre, possiamo ricordare la biblioteca itinerante Mata Aksara di Nuradi Indra Wijaya, a Giacarta e il Bibliomotocarro di Andrea La Cava. Tra la fine del 1999 e l’inizio del 2000, il maestro La Cava scelse un mezzo popolare, umile e semplice per viaggiare tra i comuni di Ferrandina e Salandra (in Basilicata) e avvicinarsi ai bambini, leggendo lui alcuni brani ad alta voce oppure effettuando il servizio di prestito tipico delle biblioteche. Vincitore nel 2005 del premio nazionale quale miglior progetto per la promozione del libro e della lettura, l’Ape azzurra con dietro la casetta con tanto di comignolo fumante continua la sua missione, promuovendo anche la scrittura creativa su dei libri dalle pagine bianche messi a disposizione di chiunque voglia scriverci sopra una storia.

Il Bibliomotocarro con il suo ideatrore, Andrea La Cava.

Esistono anche le Bibliobiciclette, biblioteche su due ruote, più economiche e anche più ecologiche. Si possono trovare a Portland, dove Laura Moulton presta per una settimana libri ai senzatetto, ma anche a Seattle e a San Francisco, dove bibliotecari portano in giro per la città i libri su un rimorchio attaccato alle bici. In Italia, abbiamo Libri sotto casa di Luca Santini, il libraio di Largo Mahler. Luca con la sua bicicletta consegna a domicilio libri richiesti dagli abitanti del quartiere ed è sempre disponibile a offrire consigli per nuove letture.

La Bibliocicletta di Laura Moulton a Portland.

C’è anche chi si avvale del prezioso aiuto di alcuni animali per aiutare la diffusione della lettura. La Camel Mobile Library in Kenya, è una biblioteca che viaggia sul dorso di cammelli per raggiungere le popolazioni nomadi che vivono nelle zone più remote della nazione. La stessa cosa avviene anche nel deserto del Gobi, in Mongolia.

I cammelli della Camel Mobile Library.

In Colombia, invece, c’è Biblioburro, la biblioteca itinerante di Luis Sotiano che, insieme ai due asini Alfa e Beto, trasporta libri nei paesi sprovvisti di librerie.

Luis Sotiano con Alfa e Beto.

L’artista argentino Raul Lemesoff ha unito all’idea della biblioteca itinerante un importante messaggio di pace convertendo una Ford Falcon del 1979, usata dagli “squadroni della morte” durante la Guerra sporca, in una libreria che oggi gira le strade di Buenos Aires. Il suo mezzo “d’istruzione di massa” vuole raggiungere soprattutto le persone meno vicine all’educazione istituzionale per creare anche nei cittadini più svantaggiati una coscienza critica e una sensibilità per il mondo della cultura. Trasformando un oggetto di morte in un carrarmato-libreria con più di 900 titoli a bordo, Lemesoff vuole dimostrare come la cultura e la letteratura possano essere delle preziosi difese contro la violenza e la distruzione. Per questo, è necessario che i libri viaggino il più possibile, con qualsiasi mezzo a loro disposizione.