Carnation, Lily, Lily, Rose

Sargent fu un pittore americano molto attivo nel XIX secolo conosciuto per la sua attività di ritrattista, anzi è considerato uno dei pittori più abili dell’Ottocento per quanto riguarda la sua capacità di ritrarre persone, facendo trasparire molto della loro dimensione psicologica ed emotiva. Oggi però vorrei occuparmi di un dipinto che non è un ritratto. L’opera scelta è Garofano, giglio, giglio, rosa (Carnation, Lily, Lily, Rose), un olio su tela dipinto tra il 1885 e il 1886, conservato oggi allaTate Britaindi Londra.

Protagoniste della tela sono due bambine dipinte nel momento in cui si trovano immerse nella più rigogliosa e viva natura nell’arrivo del tramonto. Le piccole indossano vesti dal taglio semplice e di colore bianco, simbolo della loro giovinezza, ma anche della purezza e dell’innocenza che caratterizzano l’infanzia. I loro volti sono delicati, dai tratti somatici fini e, allo steso tempo, concentrati sull’azione che stanno compiendo. Entrambe sono impegnate ad accendere delle grosse lanterne cinesi e questo loro gesto crea un’atmosfera molto coinvolgente nella quale si crea una fusione di effetti luminosi, dove la luce naturale del sole che tramonta si fonde con quella artificiale e calda custodita all’interno delle lampade.

Le ragazzine ritratte non sono modelli fittizi, ma reali, perché Sargent prese a modelle le figlie di un amico che faceva l’illustratore, un certo Frederick Barnard. La più grande è quella rappresentata di profilo (alla nostra sinistra) e tiene una lampada tonda, la piccola (alla nostra destra) invece è dipinta frontalmente e tra le mani ha una lampada grande di forma ovoidale. Le piccolette sono circondate da una miriade di fiori nei quali non è difficile riconoscere quelli del titolo: garofani, gigli e rose.

Le due sorelle sono in un giardino naturale, anche quello reale, sito inFarnham House, una residenza nella campagna inglese sita nel Worcestershire. L’artista si recò in questo luogo per trovare un po’ di pace dalla scandalo e dalla critiche che il suo Ritratto di Madama X aveva scatenato a Parigi. L’olio su tela nato in terra anglosassone per Sargent fu la sperimentazione di un dipinto en plein air (all’aria aperta) su ispirazione degli impressionisti, ma se lo osserviamo bene ci rendiamo contro che lo stile del pittore americano è ben diverso da quello del movimento pittorico francese. In Sargent prevale una amore per la linea che definisce ogni singolo elemento e componente della tela. Se ci fate caso il colore non è steso in modo corposo sulla superficie. Qui è ordinato e perfettamente contenuto nelle linee di contorno che definiscono le due ragazzine, le lampade, i fiori e anche i fili d’erba (quasi quasi si possono contate uno ad uno). I bene informati e le cronache del tempo dicono che per Sargent la realizzazione di questo quadro fu un’impresa titanica. Il motivo: l’artista scelse come momento della rappresentazione il crepuscolo serale.Questo lo spinse a dipingere per pochi minuti ogni sera pur di riuscire a cogliere le trasformazioni cromatiche dell’ambiente nel momento della luce calante del sole.

Da non trascurare il possibile valore simbolico dei i tre fiori scelti (garofano, giglio e rosa) tutti bianchi come le vesti delle due ragazzine. Essi potrebbero avere un riferimento religioso alla fede, al divino, alla resurrezione e, allo stesso tempo, il candore potrebbe essere la rappresentazione della purezza, dell’innocenza e della vita giovane pronta a crescere rigogliosa.

Curiosità: il titolo del quadro, deriverebbe dalla canzone Ye Shepherds Tell Me di Jospeh Mazzinghi (compositore attivo a Londra nell’Ottocento), nella quale si canta che Flora, dea della fioritura dei cereali e poi della primavera, indossò attorno al capo una ghirlanda fatta di garofani, gigli, gigli, rose.

John Singer Sargent nacque a Firenze nel gennaio del 1856, dopo un soggiorno lungo che i suoi genitori fecero nella cittadina Toscana a causa di un’epidemia di colera. L’infanzia S. la trascorse viaggiando con i genitori per l’Europa, visitando città e musei. Fin da bambino S. dimostrò una certa propensione per il disegno. Non a caso la madre lo mandò a studiare acquarello a Roma, sotto la guida del paesaggista tedesco-americano Carl Welsch. Sargent continuò a studiare all’Accademia di Belle Arti di Firenze con Carolus-Duran. S.nel 1874 riuscì ad entrare nella prestigiosa École des Beaux-Arts di Parigi, dove frequentò con particolare passione diversi corsi approfondendo la sua formazione anche da autodidatta. S. si recava spesso al Louvre per approfondire la conoscenza di Hals e di Velázquez, quella capacità tecnica che fu alla base del suo successo. Viaggiò molto, dipinse opere a tema diverso, ma si affermò soprattutto come ritrattista. Nel 1885 a New York presentò il ritratto di madame Gautreau (noto col titolo Madame X, 1884, New York, Metropolitan museum) che creò un vero e proprio scandalo, così grave da portare l’artista a trasferirsi Londra. Dal 1890, esclusi brevi soggiorni in Europa, S. trascorse la sua vita a Boston dedicandosi anche alla pittura murale (Boston public library, 1890, e Museum of fine arts, 1916-21; Cambridge, Mass., Widener library, 1922). Morì a Londra il 17 aprile del 1925.