Art in Pills e storiuncole: l’India Antica in mostra in Svizzera

di Viviana Filippini, in Arte, Blog, del 8 Dic 2019, 13:44

India Antica. Capolavori del collezionismo svizzero fino al 26 gennaio 2020 a Mendrisio

L’India, le sue divinità e il loro significato (più volte mutato nel tempo) sono le protagoniste della mostra India Antica. Capolavori del collezionismo svizzero, presente fino al 26 gennaio 2020 al Museo d’arte di Mendrisio. L’esposizione curata da Christian Luczanits, uno tra i massimi esperti internazionali di arte indiana, pone la sua attenzione sulle trasformazioni che le divinità hanno subìto dalle loro prime rappresentazioni figurative e all’assunzione delle loro espressioni esoteriche (tantriche).

Oggetti in mostra

Sono più di 70 gli oggetti presenti nella mostra, tra di essi sculture di piccole, medie e grandi dimensioni, ed essi cercano di porsi come un assaggio visivo che vuole introdurre l’osservatore all’ arte antica indiana, ai suoi valori e significati, in quanto questa arte è appartenente a una delle nostre civiltà più complesse e affascinanti.

Nove sezioni per un viaggio in quattordici secoli

Gaṅgā, dea del fiume
India centrale, fine VIII – inizio IX secolo d.C., arenaria rossa, 46 cm

La mostra è strutturata in 9 sezioni: Metafore poetiche; Animali leggendari; Tradizioni a confronto; Storie narrate; Potere femminile; Elementi esoterici; Miracoli; Coppia divina; Divinità cosmica con sculture provenienti da diverse regioni dell’India, Pakistan e Afghanistan, per un arco temporale di quattordici secoli, dal II secolo a. C. al XII secolo d. C. Essendo pezzi antichi, il curatore ha compiuto una scelta in base alla disponibilità e qualità delle opere. Nell’esposizione si nota una maggiore presenza di temi buddisti(immagine di copertina:Testa di un Bodhisattva, Afghanistan probabilmente Hadda, V-VI secolo d.C., argilla, 23 cm ) e pacifici.

Osservare per capire le trasformazioni

Le trasformazioni che le divinità indiane hanno avuto nel corso del tempo sono presenti nei testi che parlano delle divinità, ma è osservando le immagini che si possono comprendere le caratteristiche e i significati assunti da queste opere. Uno yakṣī (spirito) che sorge dalla terra è responsabile della fertilità e del benessere, mentre un Budda seduto e riccamente ingioiellato, allude a un risveglio reinterpretato nella prospettiva del buddismo esoterico. Il tutto rappresentato con una qualità tecnica eccellente. (viviaf)