Art in Pills: A.R. PENCK in mostra Museo d’arte di Mendrisio

di Viviana Filippini, in Arte, Blog, del 8 Dic 2021, 11:59

PENCK How it works (Come funziona) 1989

A cura di Viviana Filippini

Una pittura dal segno grafico deciso, espressionista, incisivo, unito a opere monumentali dalle forme stilizzate, colori intensi e potenti, sono alcune delle caratteristiche dello stile pittorico di A.R. Penck (Dresda 1930-2017), protagonista di una grande retrospettiva a lui dedicata al Museo d’arte di Mendrisio aperta fino al 13 febbraio 2022.

Tra pittura monumentale e la ricerca estetica dello Standart

Standart, 1969
A.R. Penck

Penck, artista tedesco della seconda metà del Novecento, molto apprezzato in Europa e da artisti come Basquiat e Haring, è presente al museo di Mendrisio con la sua pittura monumentale, sviluppatasi alla fine degli anni Sessanta, con la nascita del progetto Standart, che ancora oggi non è del tutto conosciuto vista la sua complessità. Certo è che lo Standartè da percepire come la rappresentazione dell’autocoscienza dell’artista, impegnato a portare avanti il progetto di trasformazione della società moderna secondo criteri estetici, un po’ come faceva il Bauhaus.

Opere in mostra

PENCK How it works (Come funziona) 1989

How it works (Come funziona), 1989 A.R. Penck

È proprio attorno alla figura dello Standart, che prende forma l’esposizione nella cittadinasvizzera con oltre 40 dipinti di grande formato, 20 sculture in bronzo, cartone e feltro, oltre più di 50 opere su carta e libri d’artista. Un percorso che permette di conoscere e ripercorrere le tappe più importanti del cammino creativo dell’artista e di quella sua interpretazione segnica e cromatica della realtà e della natura, con la quale spesso c’è vera e propria simbiosi.

L’esposizione è a cura Simone Soldini, Ulf Jensen e Barbara Paltenghi Malacrida.

Chi era A.R. Penck

A.R. Penck era nato a Dresda e per decenni lavorò nella Germania dell’Est con opere di ispirazione socialista, un fare artistico che non gli rese facile la vita e esporre le sue opere nella DDR. All’inizio degli anni Settanta, Penck cominciò ad farsi conoscere in Svizzera, Paesi Bassi e Canada, a Documenta 5 di Kassel, alla New Spirit in painting a Londra e Zeitgeista Berlino. Non solo, perché nel 1984 gli venne dedicata una personale alla Biennale di Venezia e nel 1988 la Neue Nationalgalerie di Berlino lo consacra definitivamente con una grande retrospettiva e tra i suoi estimatori si ricordano Basquiat e Haring.

Trasferimento ad Ovest

Nel frattempo, visti i continui contrasti con l’Est, Penck si traferì nella Germania dell’Ovest,dove poté lavorare con maggiore libertà e resta il fatto che assieme ad artisti come Baselitz, Lüpertz, Polke, Richter, Immendorff e Kiefer, Penck riuscì a esprimere attraverso l’arte le contraddizioni della Germania post-nazista, ma anche il conflitto Est-Ovest grazie ad un linguaggio artistico fortemente espressivo e tradizionale visto l’utilizzo di pittura, disegno e scultura.