Cultura, allenamento per la mente – e per la libertà

Mi sembra giusto iniziare la nuova personale avventura su CULTORA presentandovi questo mio blog, nel quale mi auguro di potervi incontrare numerosi e interattivi.

Un blog che ho voluto intitolare Il CultOrista. Certo, inutile spiegarvi da cosa ho derivato tale titolo e a che l’ho legato. Tuttavia, pur in tutta la sua (apparente) ovvietà, fin da esso voglio rimarcare con forza ciò che proverò a portare avanti in questo mio spazio: disquisizioni mai troppo seriose ma sempre e comunque volitive intorno alla cultura nei più svariati aspetti in quanto allenamento fondamentale per la mente – per quel “muscolo” (che poi non è tale, ma semplifico) chiamato “cervello” senza il quale non solo ogni altro apparato muscolare del nostro corpo sarebbe cosa da poco, ma pure qualsiasi essenza e sostanza della nostra presenza a questo mondo non avrebbe alcun buon valore.

Non solo: sapete bene che il classico “culturista” – quello con la u lì in mezzo – è tipo assai prestante e presumibilmente forte, uno che se è il caso non le manda certo a dire, anzi… Ecco, parimenti (no, niente aggressività di quel genere, tranquilli!) il CultOrista deve e dovrà essere quello che non ci penserà due volte prima di difendere con forza la cultura ovvero ad attaccare chiunque la voglia mettere in discussione e in pericolo. C’è un gran bisogno che, finalmente, la cultura (ri)torni ad essere al centro dell’attenzione delle nostre società – CULTORA nasce proprio per questo – ma sono tali e tanti gli attacchi che quotidianamente subisce, sovente da quegli elementi della società civile che invece dovrebbero esserne fautori – che temo e credo sia il caso pure di imporre (se posso usare tale termine) una buona cultura a tutti noi che di quella società siamo membri attivi, ovvero imporre l’importanza vitale che essa ha per qualsiasi comunità sociale che voglia dirsi progredita e libera.

“Libera”, sì: libertà, termine troppo spesso abusato, privato del suo vero senso e soffocato da mille interpretazioni devianti (volutamente tali nella maggioranza dei casi, io credo). Da sempre sostengo che il pensiero è la prima e più grande libertà dell’uomo, e il pensiero nasce nella mente, nel nostro cervello, in quell’organo per il quale non c’è allenamento migliore della cultura, appunto. Ecco, il cerchio si chiude, come notate.

Cercherò di fare questo con tutta la sobrietà del caso (dacché la verità assoluta e le sfere magiche per scoprirla non le possiede nessuno, e lo scrivente per primo) ma con altrettanta obiettività e irrefrenabile passione. Con la speranza e l’augurio di condividere questa pugnace avventura con molti di voi, allenandoci insieme a rendere il mondo d’intorno più forte, più informato sui temi culturali, più consapevole, più libero. Insomma, almeno ci provo: proviamoci insieme!