Youth, la musica secondo Paolo Sorrentino

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Schizzata subito al primo posto della classifica delle compilation più vendute, la colonna sonora del film Youth – La giovinezza dimostra ancora una volta la cura con cui Paolo Sorrentino sceglie le musiche per le sue opere cinematografiche. Lo aveva fatto ad esempio per lo splendido This Must Be The Place, la cui ottima colonna sonora aveva anch’essa scalato la hit parade nel 2011. Lo stesso titolo della pellicola era tratto da un brano dei Talking Heads, cantato nel film proprio dall’ex leader David Byrne in un cameo. Il legame “sentimentale” con il gruppo rock americano è talmente forte che quando l’anno scorso il regista ritirò l’Oscar per La grande bellezza lo ringraziò pubblicamente, insieme a Federico Fellini, a Martin Scorsese, a Diego Armando Maradona e alla sua famiglia. Anche in Youth non poteva quindi mancare una canzone di David Byrne, e infatti è stata inserita la languida ed evocativa strumentale Dirty Hear, a sua volta legata alla colonna sonora di Young Adam. E in Youth la musica è ancora più preponderante perché il protagonista Fred Bellinger (Michael Caine) è un ex direttore d’orchestra, così composizioni di Mercadante, Stravinsky e Debussy omaggiano qui musica classica e lirica. In una scena compare la soprano sudcoreana Sumi Jo che interpreta se stessa (il brano è Simple Song #3 di David Lang, compositore di tutte le musiche originali del film, compresa la bellissima Just, cantata a cappella dal Trio Medieval), in un’altra Mark Kozelek, cantante dei Red House Painters e dei Sun Kil Moon, si cimenta in Onward degli Yes e nell’iniziale intimista Ceiling Gazing. Non basta. Anche l’intrigante artista inglese Paloma Faith interpreta nel film se stessa e nella colonna sonora è presente con il singolo funky Can’t Rely on You. In questo gioco di scatole cinesi possiamo incastrare anche Reality, brano originariamente inserito nel film adolescenziale degli anni ‘80 Il tempo delle mele (Sorrentino all’epoca era 11enne…) interpretato allora da Richard Sanderson, ma qui inserito nella morbida versione della Retrosettes Sister Band, gruppo di Manchester specializzato in cover e presente in questa colonna sonora anche con l’iniziale You Got The Love. Quest’ultimo, che era stato originariamente portato al successo dalla cantante soul Candi Staton, è stato scelto anche per accompagnare il trailer di presentazione del film. In Youth c’è spazio anche per la dance (She Wolf di David Guetta feat. SIA), per l’intenso folk di Bill Callahan (in arte anche Smog) The Breeze/My Baby Crie (cover di un brano della cantautrice Kath Bloom) e per la chanson française (A ma manière, originariamente cantata da Dalida e qui presente nella versione dell’attrice e cantante Maria Letizia Gorga) Insomma, l’eclettismo di questo doppio disco può accontentare i gusti di diverse orecchie e stimolare la scoperta di mondi sonori del passato, qui riletti da artisti di oggi.

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Katia Del Savio

Nata a Milano, giornalista professionista. Ha lavorato per molti anni per la rivista specializzata nel mercato discografico Musica e Dischi. Ha collaborato per 2c Edizioni, service editoriale che si occupa di spettacoli per alcune case editrici, e per il mensile musicale Il Buscadero. Da pochi mesi ha aperto, insieme a due colleghi, indiananamusicmag.wordpress, blog dedicato alla musica indipendente italiana e internazionale.