Iran: vignette anti-Olocausto per vendicare Charlie Hebdo

Sebbene in Italia sia ormai consolidata la pessima abitudine di manifestare enfasi, spesso anche eccessiva, per degli eventi di portata planetaria salvo poi dimenticarsene totalmente la settimana seguente, dovrebbe essere degno di un popolo maturo cercare di meditare ancor di più nelle settimane e nei mesi successivi, analizzando non solo i fatti in sé ma soprattutto le conseguenze. Il caso dell’ormai rimossa campagna libica è in tal senso eclatante, ma purtroppo solo uno degli ultimi in ordine di tempo.

Per quanto riguarda l’attentato di un mese fa alla redazione del giornale Charlie Hebdo non sono state per nulla considerate le violente manifestazioni di sdegno, da noi raccontate, colmate in atti di barbarie, susseguenti il ritorno in edicola del settimanale parigino, tantomeno sono balzate sotto i riflettori le convocazioni da parte della polizia francese di alcuni bambini che nei temi di scuola manifestavano la loro ammirazione per i terroristi. Tuttavia nel mondo arabo gli strascichi di quell’evento non sono passati altrettanto inosservati. In Iran è stato indetto un concorso internazionale di vignette in risposta ai disegni satirici pubblicati da Charlie Hebdo. Tema: la negazione dell’Olocausto. Si tratta di una provocazione lanciata dall’istituto iraniano del fumetto che ha messo in palio sostanziosi premi in denaro – 12.000, 8.000 e 5.000 dollari – per i primi tre classificati. I lavori saranno esposti al Museo palestinese d’arte contemporanea di Teheran.

Non è la prima volta che in Iran si tiene un concorso di vignette negazioniste, era accaduto già nel 2006, ma in questo caso, hanno detto gli organizzatori al quotidiano Teheran Times, l’iniziativa è una reazione alle “offensive vignette” su Maometto.

Notoriamente negazionista, l’Iran pone con questa iniziativa l’accento sul significato di satira a sfondo religioso. Le reazioni che non si faranno certo attendere da parte della comunità ebraica potranno a quel punto essere considerate un tentativo di limitare la satira religiosa? Qual è il confine tra legittimo e illegittimo?
Di certo se reazioni da “occhio per occhio”, seppur infantili, di questo genere avessero sin da subito sostituito quelle affidate a proiettili e Ak-47 ora 12 persone avrebbero ancora la possibilità di tornare a casa dai loro cari, ma se Charlie Hebdo ha nell’arco del tempo preso di mira un po’ tutti i culti religiosi, adesso il bersaglio di tali vignette non sarà di certo la Francia democratica, bensì un’altra religione. È come se un ateo offendesse un musulmano e quest’ultimo per tutta risposta iniziasse a sparare contro l’ateo e ad offendere poi un ebreo “terzo”. Con quale epilogo?

Ma la domanda ancor più interessante è: qual è la posizione dell’Occidente “paladino” delle libertà di espressione?

Daniele Dell

Daniele Dell’Orco

Daniele Dell’Orco è nato nel 1989. Laureato in di Scienze della comunicazione presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, frequenta il corso di laurea magistrale in Scienze dell’informazione, della comunicazione e dell’editoria nel medesimo ateneo. Caporedattore del sito Ciaocinema.it dal 2011 al 2013 e direttore editoriale del sito letterario Scrivendovolo.com, da febbraio 2015 è collaboratore del quotidiano Libero, oltre a scrivere per diversi giornali e siti internet come La Voce di Romagna e Sporteconomy.it. Ha scritto “Tra Lenin e Mussolini: la storia di Nicola Bombacci” (Historica edizioni) e, sempre per Historica, l’ebook “Rita Levi Montalcini – La vita e le scoperte della più grande scienziata italiana”, scritto in collaborazione con MariaGiovanna Luini e Francesco Giubilei. Assieme a Francesco Giubilei, per Giubilei Regnani Editore, ha scritto il pamphlet “La rinascita della cultura”. Dal 2015 è co-fondatore e responsabile dell’attività editoriale di Idrovolante Edizioni.