Art in Pills: Charles Sprague Pearce e l’Egitto attraverso la pittura

Oggi ad Art in Pills vi voglio raccontare di Charles Sprague Pearce un pittore americano vissuto tra Ottocento e Novecento che fece in Francia il suo apprendistato e viaggiò molto in Egitto. Proprio la terra dei faraoni affascinò l’artista americano che realizzò una serie di dipinti nei quali, attraverso il colore e la pittura ad olio, Pearce restituì ai suoi contemporanea, e a noi, scene di vita dell’Egitto e dell’Algeria tra il XIX e il XX secolo. L’opera di oggi è Il venditore di ceramica nella vecchia città del Cairo, un olio su tela che Pearce realizzò dopo il viaggio in Egitto del 1873, in compagnia di un altro artista americano: Frederic Arthur Bridgman. In Egitto due amici affittarono un’ imbarcazione con la quale percorsero migliaia di miglia nelle acque del Nilo visitando anche molte città. Non mancarono tappe pure in Algeria e gli stili diversi di vita, usi e costumi conquistarono a tal punto Pearce che al suo ritorno dal viaggio (siamo nel 1874) realizzò una serie di quadri che documentavano la vita nelle terre visitate.

Ne Il venditore di ceramica nella vecchia città del Cairo, Pearce blocca in un’istantanea pittorica una scena di vita quotidiana e commerciale, molto frequenti per quei tempi nelle vie de il Cairo . In primo piano si notano un uomo su un cammello (il venditore di ceramica) che con il suo animale carico di vasi sta ascoltando l’uomo davanti a lui (il proprietario della casa sullo sfondo). I due stanno probabilmente contrattando il prezzo del vaso che l’uomo a terra regge nella mano sinistra. La boccia lì in equilibrio, come le altre appese al cammello, è un contenitore per l’acqua. Osservando le due figure maschili in questa scena di vendita porta a porta, la forma delle loro vesti, il modi si porsi e i copri capi indossati ci permettono di capire le diverse condizioni di vita. Uno è un venditore ambulante e l’altro è un uomo che vive in condizioni economiche migliori di quelle del venditore.Migliori ma non ricche e lo si capisce guardando le pareti scrostate e gli elementi architettonici rotti della casa dietro di loro.

La casa in mattoni è caratterizzata da un balcone in legno che sporge come se fosse una loggetta dove, nella parte alta, si nota una modanatura decorativa mancante per metà. Sotto, appesa un po’ a casaccio una tenda, delle finestrelle quadrate che si aprono nell’intelaiatura lignea intrecciata in modo fitto e dei riquadri con motivi floreali stilizzati. A sinistra nella parete un’altra finestrella chiusa sempre da legni intrecciati.

Davanti alla parte bassa della casa, dietro i due uomini che discutono, intravediamo uscire una donna (forse la moglie) completamente velata e vestita di scuro e un giovane/una giovane dalla pelle scura – un/a domestico/ca- addetto alla preparazione del pranzo davanti a quello che sembra essere il tipico tajin. In dettaglio, nella parete alle loro spalle, si notano dei disegni spartani sul muro che richiamano la figura di cammello e verso sinistra un’apertura dove si notano altre bocce, stoffe e cartelli appesi.

Nel dipinto Pearce ha ricostruito una porzione di scena di vita al Cairo in modo dettagliato. L’ambiente è caratterizzato da cromie che ruotano tutte attorno al marrone e all’ocra, virati in diverse tonalità. L’atmosfera è quella di un luogo asciutto, polveroso e secco, dove il caldo si intrufola in ogni anfratto della vita quotidiana.

Il rettangolo azzurro del cielo a sinistra richiama l’azzurro della veste del venditore e quello del numero civico sulla parete o l’azzurro variegato al blu che ritorno nelle vesti della donna sullo sfondo e nelle pareti della casa.

Con questo quadro Pearce fece un omaggio alla cultura egiziana di quel tempo e a quella più antica che seppe utilizzare al meglio le acque Nilo. Nel corso dei secoli il fiume divenne una risorsa per la civilizzazione delle popolazioni lungo il suo corso che usarono l’acqua per l’irrigazione dei campi e per il commercio, due attività che per molto tempo fornirono stabilità economica alla popolazioni locali.

Charles Sprague Pearce fu un pittore Americano nato nel 1851 in America. A a Boston, . Nel 1873 P. andò a Parigi dove divenne il l’allievo prediletto di Léon Bonnat e vi rimase fino al 1885. I suoi soggetti pittorici preferiti furono scene di vita in Egitto, in Algeria, paesaggi francesi, ritratti e anche pitture decorative come quelle realizzate in America per il Thomas Jefferson Building e per la Library of Congress at Washington. P. ricevette diversi premi e riconoscimenti per la sua arte e produzione pittorica e morì nel 1914. Tra le sue opere si ricorda la Decapitazione di San Giovanni Battista, conservata all’Art Institute di Chicago, la Preghiera (1884) o diversi quadri su Capri ispirati da Rosina Ferrara.