5 manifesti per il futuro dell’editoria

manifesti per il futuro del libro

Philip Jones, editor di The Bookseller, in preparazione all’evento FutureBook 2015 che avrà luogo questo inverno, ragiona sul futuro del libro e dell’editoria in generale, proclamando con vigore che «il libro non è morto, sta cambiando» e gli editori − soprattutto europei − devono diventare parte di questo cambiamento.
A cinque anni dalla fondazione di FutureBook, Jones riflette su alcuni aspetti dell’evoluzione del libro: «non avevamo compreso l’impatto che Kindle avrebbe avuto; ci aspettavamo che l’iPad assumesse un ruolo più serio nell’evoluzione dell’e-book; abbiamo minimizzato l’importanza del prezzo; e non siamo riusciti a capire come gli autori sarebbero diventati parte fondamentale della rivoluzione». Questa rivoluzione, qui concretizzata nell’avvento del digitale − che molti ancora, soprattutto in Italia, concepiscono come un sovvertimento del modo di leggere a discapito del cartaceo invece che uno strumento integrativo −, coincide con un nuovo modo di fare editoria,adeguato ai nuovi mezzi di cui oggi si dispone. È evidente come il modo di commercializzare e, soprattutto, pubblicizzare un prodotto editoriale sia cambiato, focalizzato sul lettore che ora, attraverso la rete, assume un ruolo sempre più attivo. Nel suo articolo, Jones lancia un appello invitando i partecipanti di FutureBook a stilare un Manifesto per il futuro del mercato del libro, il quale «deve fornire una serie di idee, proposte e/o regole per aiutare il mercato a evolversi digitalmente, o cambiare la direzione corrente».
I manifesti redatti da professionisti del settore sono cinque e, nelle prossime settimane, li riproporremo corredati da un commento seguendo l’ordine cronologico in cui sono stati pubblicati su The Bookseller, non solo per rispettare la scaletta della rivista inglese ma anche e soprattutto perché tale ordine risulta il più logico.

  • Manifesto per le relazioni autore-editore
  • Manifesto per gli editor
  • Manifesto per raggiungere i lettori
  • Manifesto per un editore indipendente
  • Manifesto per il futuro del libro

Federica Colantoni

Federica Colantoni nasce a Milano nel 1989. Laureata in Sociologia all’Università Cattolica nel 2013, pochi mesi dopo inizia il percorso di formazione in ambito editoriale frequentando due corsi di editing. Da dicembre 2014 collabora con la rivista online Cultora della quale diventa caporedattrice. Parallelamente pubblica un articolo per il quotidiano online 2duerighe e due recensioni per la rivista bimestrale di cultura e costume La stanza di Virginia.